I rifiuti, problema o risorsa? Percorso didattico-formativo per le scuole secondarie di primo grado (approvazione: 2010)

RESPONSABILI  (PROPONENTI): Prof. Umek Dragan - Prof.ssa Selva Orietta.
PARTECIPANTI: Prof. Dragan Umek (Univ. Trieste), Prof.ssa Orietta Selva (Univ. Trieste), Dott. Paolo Fedrigo (ARPA FVG), Dott. Daniele Della Toffola (ARPA FVG),  Dott.ssa Barbara Zar (Provincia di Gorizia).

DESCRIZIONE:
Il progetto si rivolge ai docenti e agli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Trieste e Gorizia a partire dall’anno scolastico 2011. I rifiuti, per la loro immensa quantità, solo in parte possono costituire una nuova risorsa a basso costo ma rimangono pur sempre un problema per la società contemporanea. Tale problema appare, ancora oggi in molte realtà, come un argomento settoriale per addetti ai lavori, scienziati cui delegare la ricerca della soluzione, possibilmente attraverso l’invenzione di una tecnologia capace da sola di togliere di mezzo tutti i rifiuti che giornalmente produciamo. Questo approccio presenta tutti i limiti di una visione limitata nel tempo che condurrà inevitabilmente all’esplosione del problema rifiuti verso quella che già oggi e maggiormente in futuro sarà una costante emergenza.
Non esiste una tecnologia miracolosa e anzi, le esperienze pregresse hanno dimostrato che prediligere una sola tecnologia di smaltimento porta a conseguenze negative. In controtendenza si deve preferire un mix di tecnologie volte alla minimizzazione degli impatti negativi che i rifiuti hanno sull’uomo e sull’ambiente. Questo principio viene sancito dalle normative specifiche che segnano, da parecchi anni, il percorso da seguire nel corretto approccio alla gestione dei rifiuti. Che fare dunque? Per affrontare e produrre un’inversione di tendenza rispetto alle sopra evidenziate criticità si rende necessaria una presa di coscienza del problema, che lungi dal poter essere risolto completamente deve essere opportunamente controllato. Per fare questo è necessario smettere di considerare i rifiuti un tabù, un mondo da cui allontanarsi, una competenza di altri e proporre un approccio nuovo, volto alla conoscenza e alla consapevolezza che tutti noi,
componenti della società dei consumi, ognuno per il proprio livello di competenza può e deve essere attore protagonista nei processi che riguardano la produzione e la gestione dei rifiuti. E la scuola non può esimersi da questo compito educativo che è quello di contribuire alla formazione del futuro cittadino offrendogli conoscenze, abilità e strumenti fondamentali per costruire il mondo di domani. La soluzione del problema, infatti, non consiste nell’enunciazione di obblighi e di divieti o nell’individuazione teorica di buoni principi, ma ha bisogno di una base scientifica e di una prospettiva culturale che aiuti a comprendere lo stato attuale delle cose per radicare in ciascun individuo e nella società tutta comportamenti adeguati, coerenti con la visione della sostenibilità affinché la “questione rifiuti” non sia un sistema di conoscenza astratto, ma un modus operandi profondamente e continuamente interconnesso con il proprio essere nel mondo.