Qualità dell'aria "indoor" nelle scuole della provincia di Trieste (approvazione: 2006).

RESPONSABILE (PROPONENTE): dott. Massimo Calabrese.
PARTECIPANTI: prof. Bruno Stancher, prof. Paolo Bogoni, dott.ssa Barbara Campisi, dott. Massimo Calabrese.

DESCRIZIONE
Il problema della qualità dell’aria negli ambienti confinati, ossia negli ambienti di lavoro e in quelli domestici, ha assunto particolare rilievo negli ultimi anni, a seguito dell’emanazione del D.Lgs. 241/2000, avvenuta in attuazione della direttiva Euratom 96/29. Tale normativa riguarda l’esposizione alle radiazioni ionizzanti ed in particolare ai gas radioattivi radon e toron. Tali gas sono sostanze di origine naturale originate da alcune rocce presenti nel terreno, che in condizioni di particolare permeabilità, possono affiorare e ristagnare negli ambienti chiusi sino ad alcuni metri di altezza. Come noto già da diversi anni, tra le regioni italiane il Friuli Venezia Giulia e specificamente la provincia di Trieste (il cui territorio è in larga parte interessato da fenomeni carsici) risultano essere tra le zone maggiormente interessate a questa forma di inquinamento dell’aria. A partire dal 2002, sono state pertanto avviate dal nostro Dipartimento alcune indagini conoscitive, limitate ad ambienti di lavoro situati sull’altipiano carsico.
Il progetto nasce anche sulla scorta di precedenti esperienze indirizzate alla ricerca a fini didattici e divulgativi da altri Dipartimenti dell’Università di Trieste, in particolare il progetto “Radon School Survey” sviluppato dal prof. Marco Budinich del Dipartimento di Fisica, a partire dall’anno scolastico 2003 - 2004.
Partendo dalla base di tali esperienze ed utilizzando una procedura didattica e sperimentale per molti aspetti analoga, si intende sviluppare lo studio del problema Radon e più in generale quello della qualità dell’aria “indoor”a livello del territorio della provincia di Trieste. A tale proposito va sottolineato che è stata evidenziata la consistenza del problema specialmente in zone circostanti all’area urbana vera e propria, coinvolgendo negli anni scorsi in particolare scuole materne ed elementari. È evidente che in tale contesto quindi l’attività informativa e divulgativa debba essere rivolta al personale addetto, sia docente che tecnico-amministrativo, anche nello spirito del D.Lgs. 241/2000, che attualmente costituisce la normativa nazionale di riferimento riguardo al Radon.
Un’altra finalità del progetto è di sviluppare uno studio di tipo merceologico riguardo al problema della qualità dell’aria all’interno degli ambienti di lavoro, e quindi in questo caso all’interno degli edifici scolastici. È noto, infatti, che vi è una componente non trascurabile dell’inquinamento “indoor” (che può arrivare sino al 20 – 30% secondo stime di letteratura), dovuta sia alle esalazioni gassose che all’irragiamento diretto di certi tipi di materiali usati in edilizia; questa componente assume rilevanza, in molti casi proprio laddove la presenza di esalazioni dal sottosuolo risulta minore, e può contribuire in maniera non trascurabile agli effetti di piccole quantità di dose impartite per lunghi periodi di tempo (effetti di tipo stocastico) sulla salute.