Comprensione degli impliciti: un approccio pragmatico-argomentativo (approvazione: 2005)

Per comprendere un testo è necessario comprendere anche ciò che il testo comunica implicitamentepresupposti e sottintesi di vario genere. Poiché un controllo sull'effettiva comprensione è possibile soltanto grazie a un uso pubblico del testo compreso, e poiché per riutilizzare un testo (rispondere, estrarre informazioni, trarre conclusioni...) è in genere necessario darne delle parafrasi, l'approccio pragmatico-argomentativo si sofferma sulle parafrasi esplicitanti, cioè le riformulazioni che rendono esplicito ciò che il testo comunica implicitamente, e sui percorsi argomentativi che possono essere citati a loro sostegno rendendole almeno parzialmente controllabili. Si tratta di sperimentare modi per sbrogliare la matassa del testo, in modo da dominarne le articolazioni nascoste, e poter fare, delle informazioni che esso fornisce, un uso ottimale.

Un'analisi del discorso di questo tipo ha numerose implicazioni didattiche nel campo dell'educazione linguistica, l'educazione alla lettura (con attenzione per la lettura "critica"), l'educazione all'argomentazione, ed essendo queste problematiche educative trasversali rispetto agli ambiti disciplinari umanistici e scientifici, può avere una sua utilità nella formazione, aggiornamento e formazione permanente degli insegnanti nonché nella ricerca didattica in svariati campi disciplinari, nella misura in cui essi si avvalgono, poco o molto, di comunicazioni verbali scritte.  

E' utile infatti che un insegnante sia in grado di comprendere in modo approfondito i testi che usa e che propone ai suoi studenti, cioè di rendere espliciti i loro impliciti, se possibile motivatamente. E' utile che gli studenti siano opportunamente allertati e stimolati nell'abilità, diffusa ma spesso latente, di rendere espliciti gli impliciti dei testi che leggono: avranno maggior facilità a rispondere a domande riguardanti informazioni che il testo fornisce implicitamente e maggior capacità di riflessione sul testo che hanno letto.

Inoltre, chiunque scrive un testo con finalità informative dovrebbe essere in grado di controllare gli impliciti che il proprio testo porta con sè e la loro recuperabilità da parte dei lettori, pena l'incomprensibilità o la trasmissione, purtroppo tanto frequente nel giornalismo anche su temi scientifici, di pseudo-informazioni e informazioni fuorvianti.

Le attività comprendono la selezione di testi da analizzare, da concordare di volta in volta, per genere e tema, con gli interlocutori interessati; la discussione in gruppo sugli impliciti che i testi selezionati comunicano; la progettazione e eventualmente la somministrazione sperimentale riguardanti la comprensione dell'implicito, con valutazione e discussione dei risultati.

 Il progetto si inserisce nelle attività di ricerca sulla pragmatica del linguaggio svolte da Marina Sbisà* e dai suoi collaboratori (Alessandro Tavano, Simona Regina, Carla Antonelli) nell'ambito del Dipartimento di Filosofia, ed è aperto a collaborazioni con scuole, associazioni e altre istituzioni o gruppi interessati.

*Marina Sbisà (e-mail: sbisama@units.it) si è occupata di filosofia analitica e di semiotica con particolare attenzione alla pragmatica del linguaggio e alle sue applicazioni all'analisi di testi. E' professore di Filosofia del Linguaggio presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di  Trieste. Di prossima pubblicazione il suo volume La comunicazione implicita (Laterza).