Imparare a leggere guardando la TV (approvazione: 2009)
Responsabile:
Lucia
Lumbelli.
Partecipanti:
Gisella
Paoletti,
Sara
Rigutti,
Maurizio
Boscarol.
Descrizione:
Si
tratta
di
una
ricerca
basata
su
un
disegno
sperimentale
da
realizzare
in
un
Ginnasio‐Liceo
per
verificare
l’efficacia
di
un
progetto
didattico
destinato
ad
allievi
del
primo
anno
di
corso.
Il
progetto
didattico
e
la
dimostrazione
sperimentale
della
sua
efficacia
(Lumbelli,
1996;
Lumbelli
&
Paoletti,
1999;
Cavazzini,
1999;
Lumbelli
&
Odorico,2004)
originariamente
riguardavano
testi
scritti,
sia
narrativi
sia
informativi‐divulgativi.
Quel
progetto
aveva
alcune
caratteristiche
procedurali
che
nella
nuova
ricerca
si
intende
estendere
a
testi
televisivi
e
che
qui
vengono
sinteticamente
descritte:
1.) la
stimolazione
si
concentra
su
una
rilevante
componente
dell’abilità
di
comprensione
della
lettura,
e
cioè
sui
processi
cognitivi
mediante
i
quali
il
lettore
integra
le
informazioni
esplicite
del
testo
con
informazioni
deducibili
da
esse
e
necessarie
per
garantire
la
qualità
della
coerenza
del
testo
e
quindi
della
sua
comprensione
corretta.
Si
tratta
di
lacune
nell’informazione
espressa
dal
testo
che
possono
e
devono
essere
colmate
mediante
ragionamenti
o
inferenze
che
utilizzano
anche
le
informazioni
già
presenti
nella
mente
del
lettore;
si
tratta
cioè
di
occasioni
testuali
in
cui
assume
un
ruolo
cruciale
la
cooperazione
del
lettore
con
il
testo
(Levorato,1988;
Lumbelli,
2007).
2) .la
scelta
di
passaggi
testuali
cruciali
dal
punto
di
vista
indicato
in
1.
e
la
concentrazione
dell’intervento
didattico
su
di
essi
comportano
un
vantaggio
decisivo
dal
punto
di
vista
didattico‐educativo
e
cioè
la
traducibilità
del
compito
da
porre
all’allievo
in
termini
di
genuino
problem‐solving;
l’allievo
che
abbia
dimostrato
di
non
aver
provveduto
ad
una
corretta
cooperazione
con
il
testo,
viene
sollecitato
a
porsi
il
problema
di
coerenza
tra
diverse
informazioni
testuali
e
viene
poi
supportato
nella
ricerca
della
soluzione
nel
testo
stesso.
La
seconda
caratteristica
della
procedura
è
proprio
questa
scommessa
educativa
sulla
potenzialità
dell’allievo
di
auto‐correggersi
qualora
sia
posto
nella
condizione
di
percepire
con
chiarezza
il
problema
di
coerenza
e
di
cercarne
la
soluzione
nel
corso
di
una
rilettura
del
testo
con
un
sistematico
supporto
da
parte
dell’istruttore.
3)
il
supporto
da
parte
della
comunicazione
dell’istruttore
consiste
in
una
costante
dimostrazione
di
attenzione
per
i
tentativi
dell’allievo
nel
corso
della
ricerca,
attenzione
che
dovrebbe
compensare
la
frustrazione
degli
eventuali
insuccessi,
in
quanto
completamente
priva
di
valutazioni
e
ingiunzioni.
Con
questa
particolare
forma
di
comunicazione(Rogers,
1951)
l’allievo
viene
incoraggiato
ad
assumere
iniziative
autonome
e
ad
impegnarsi
in
una
intensa
attività
mentale.
Si
assume
che
tale
intensità
sia
una
importante
spiegazione
dell’efficacia
che
anche
poche
sedute(da
3
a
10)
hanno
dimostrato
di
avere
in
termini
di
miglioramento
dei
punteggi
in
test
standardizzati
di
abilità
di
comprensione
della
lettura.
4)
le
caratteristiche
procedurali
fin
qui
elencate
possono
essere
realizzate
nel
modo
più
adeguato
qualora
il
trattamento
sia
rigorosamente
individualizzato,
nel
senso
di
completamente
centrato
sullo
studente:
l’attenzione
sistematica
per
lo
stato
della
mente
dell’allievo
in
ogni
momento
della
sua
attività
è
un
incoraggiamento
altrettanto
sistematico
dell’atteggiamento
attivo
e
intrinsecamente
motivato(Ryan
&
Deci,
2000),
che
è
a
sua
volta
condizione
favorevole
alla
qualità
e
stabilità
dell’apprendimento.
5) il
progetto
è
destinato
specificamente
agli
allievi
che
presentino
qualche
limite
nella
capacità
di
comprensione
della
lettura
alla
fine
della
scuola
dell’obbligo
e
che
richiedano
pertanto
una
breve
fase
di
istruzione
intensiva
come
rapida
compensazione
di
svantaggi
ereditati
dalla
scolarizzazione
pregressa.
Il
costo
dell’organizzazione
di
un
momento
di
istruzione
individualizzata
dovrebbe
essere
compensato
dagli
speciali
benefici
che
le
procedure
proprie
del
progetto
didattico
risultano
comportare
sia
per
gli
allievi
che
per
gli
insegnanti(che
tendono
ad
estendere
alla
propria
comunicazione
in
classe
le
‘scoperte’
fatte
grazie
al
contatto
concentrato
sulla
mente
di
singoli
allievi).
Nella
nuova
ricerca
ci
si
propone
di
sostituire
i
testi
scritti
con
brevi
programmi
televisivi
cui
verranno
applicate
le
stesse
procedure
che
qui
si
sono
sommariamente
descritte.
L’estensione
è
resa
possibile
dal
fatto
che
i
processi
di
integrazione
inferenziale
su
cui
il
progetto
si
concentra
sono
comuni
a
ogni
forma
di
testo,
sia
scritto,sia
audiovisivo
o
multimediale.
Anche
il
testo
televisivo
verrà
segmentato
in
modo
da
proporre
all’allievo
i
passaggi
che
richiedano
integrazioni
più
o
meno
complesse.
A
proposito
di
questi
passaggi
si
formulerà
il
problema
di
coerenza
che
l’allievo
sarà
invitato
ad
affrontare
mediante
una
nuova
visione
del
testo
precedente
e
sarà
incoraggiato
a
cercare
di
risolvere
grazie
ad
una
maggiore
attenzione
al
testo
stesso.
L’ipotesi
è
che
l’auto‐controllo
dei
processi
di
elaborazione
acquisito
nel
corso
delle
sedute
didattiche
centrate
su
programmi
televisivi
si
trasferirà
alla
comprensione
della
lettura
grazie
al
fatto
che
in
entrambi
i
casi
i
processi
inferenziali
hanno
un’importanza
determinante.
Il
ricorso
al
testo
televisivo
ha
almeno
due
fondamentali
ragioni:
una
riguarda
la
possibilità
di
sollecitare
la
motivazione
dell’allievo
con
testi
da
lui/lei
scelti
più
probabilmente
nel
proprio
tempo
libero,
e
la
seconda
ragione
riguarda
l’importanza
attuale
dell’abilità
di
comprensione
di
testi
informativi
multimediali
che
condividono
con
la
televisione
la
compresenza
di
immagini
e
testi
verbali.